
COMUNE DI TOLFA
Servizio di Protezione Civile
Piano Comunale di emergenza neve e ghiaccio
PREMESSA
Per rischio neve si intende l’insieme delle situazioni di criticità sotto il profilo della protezione civile originate da fenomeni di innevamento che interessano l’uomo, i beni e l’ambiente.
Alla luce delle sempre più frequenti nevicate durante il periodo invernale, diventa di prioritaria importanza la predisposizione di tutte le attività necessarie a garantire una buona fruibilità della rete stradale nell’ambito del territorio comunale. Per rendere efficaci ed efficienti tali attività ed agevolare lo scambio di dati tra i vari soggetti coinvolti nelle operazioni di sgombero neve e messa in sicurezza della rete stradale è opportuna la predisposizione di un Piano di Emergenza Comunale relativo al rischio viabilistico derivante da intense precipitazioni nevose o dalla formazione di ghiaccio sul manto stradale.
La presente parte del piano fa riferimento a situazioni caratterizzate da precipitazioni nevose per le quali si rende necessario attuare interventi immediati per garantire i servizi essenziali, evitare gravi disagi alla popolazione e favorire condizioni di sicurezza per la circolazione stradale.
Quando le precipitazioni sono tali da compromettere le condizioni di fluidità del traffico sulla rete stradale e causare gravi disagi alla popolazione, il Sindaco assume, nell’ambito del territorio comunale, la direzione e il coordinamento dei servizi di emergenza e provvede ad attivare gli interventi necessari.
L’emergenza per la quale devono diventare operative le disposizioni contenute nel piano neve, è in funzione non solo dell’intensità del fenomeno meteorologico (che dovrà essere prevista e monitorata con la massima precisione ed attenzione possibile), ma anche del tipo di traffico e di utenza presente sulla rete viaria.
Questa ultima variabile è strettamente legata al periodo in cui si verifica l’evento meteorologico, in quanto i numeri e le caratteristiche del traffico veicolare variano a seconda della fascia oraria e della giornata, se feriale o festiva.
Un punto fondamentale riveste, nel presente piano di emergenza neve e ghiaccio, il flusso delle informazioni tra i diversi Enti secondo fasi di attivazione predefinite che indichino con esattezza lo stato o livello di criticità della situazione neve e ghiaccio e che possano essere riconosciute ed utilizzate da tutti i destinatari.
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SCENARIO DI EVENTO
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FORTI NEVICATE
Nonostante negli ultimi anni le temperature medie in Italia e nella gran parte del mondo stiano diventando sempre più alte, non mancano nel recente passato episodi di freddo intenso che hanno colpito il nostro territorio, accompagnati da importanti nevicate e gelate.
L’origine della neve all’interno delle nubi è la stessa delle precipitazioni piovose; alle medie latitudini, quasi tutte le precipitazioni del semestre freddo nascono sottoforma di neve per poi fondere attraversando gli strati più caldi della troposfera. Se la colonna d’aria è sufficientemente fredda anche nei bassi strati, la precipitazione giunge al suolo in forma solida o come miscuglio di pioggia e neve; tuttavia, anche se la massa d’aria (di solito nelle prime centinaia di metri dalla superficie) presenta degli strati con temperatura di poco superiore a 0°C si può osservare ugualmente una nevicata.
Al suolo, la neve si accumula interamente se la temperatura della superficie è inferiore a 0°C o solo in parte se la quantità che precipita è superiore a quella che fonde.
I giorni di precipitazione nevosa nell’anno subiscono un regolare incremento con l’aumentare dell’altimetria: infatti, nelle zone collinari si riscontrano valori medi anche intorno a 9.
Pure nei giorni di permanenza al suolo si riscontra un progressivo aumento legato all’incremento dell’altitudine: si passa dagli 8 – 10 giorni in pianura ai 10 – 20 giorni in collina nell’anno.
L’altezza massima della coltre nevosa misurata al suolo va da 25 a 50 cm in pianura e da 40 a 120 in collina.
Il territorio del Comune di Tolfa è generalmente collinare con un altezza massima di mt. 553 s.l.m. fatta eccezione per la frazione di Santa Severa Nord che è collocata al livello del mare.
L’ ultima eccezionale nevicata si è verificata nel 2012, in quella occasione i disagi per la popolazione furono notevoli e legati essenzialmente alla mobilità .
La circolazione veicolare e pedonale fu compromessa dalle difficoltà incontrate durante le operazioni di sgombero delle strade.
Ad essere interessato dall’evento è l’ intero territorio comunale.
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GELATE
Per quanto concerne le gelate, il ghiaccio si genera al suolo alle medie-alte latitudini nelle serene notti invernali. In tali situazioni la temperatura dell’aria dei primi 100-200 m scende di solito sotto 0°C; se l’aria è molto umida l’intero strato è interessato dalla condensazione sottoforma di goccioline di nebbia, le quali, essendo a temperatura inferiore allo zero, congelano nel contatto con gli oggetti al suolo ricoprendoli di un sottile strato di ghiaccio.
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MODELLI DI INTERVENTO
Le effettive condizioni che si possono creare a seguito di una precipitazione a carattere nevoso sono difficilmente prevedibili in quanto dipendenti da molteplici variabili (es. temperatura atmosferica, condizioni al suolo, intensità e durata della precipitazione ecc..). di conseguenza risulta difficile l’elaborazione di scenari di rischio certi e delle relative modalità di intervento.
Il modello di intervento indica i ruoli, i compiti e le attività di ciascun organo istituzionale in caso di emergenza, ad esclusione:
• degli eventi di tipo “c” che richiedono l’intervento e il coordinamento dello Stato, e con il
coordinamento della Regione, anche in raccordo con gli organi periferici statali;
• degli eventi di tipo “b” di cui all’art.2 della L..R. 1/2005 e della Legge 225/92.
A livello comunale, il seguente modello definisce le azioni che il Sindaco, in qualità di autorità locale di protezione civile, dovrà direttamente mettere in atto in caso di emergenza idrogeologica di tipo “a” o che dovrà concorrere ad attuare nella gestione di emergenze di tipo “b”; la tempistica di risposta del sistema di protezione civile è scandita dalle fasi di intervento previste dalle linee guida regionali di cui alla D.G.R. 1166/2004, come di seguito descritte.
FASE DI PREALLERTA
La fase di preallerta scatta quando pervengono dagli enti preposti previsioni meteorologiche riferite alle successive 24-48 ore indicanti elevate probabilità di nevicate o gelate.
FASE DI ATTENZIONE
La fase di attenzione scatta quando pervengono dagli enti preposti previsioni di nevicate e/o gelate nelle 6-12 ore successive. Viene attivata dalla Agenzia Regionale di Protezione Civile APC previa valutazione ed integrazione degli avvisi sul livello di criticità trasmessi, con modalità predefinite, dall’ARPA quando le previsioni meteo superano valori di soglia prestabiliti. Ove possibile, la PC fornisce valutazioni sull’estensione territoriale e sulle conseguenze del fenomeno atteso.
In caso di fenomeni meteorologici localizzati, il Sindaco può disporre l’attivazione della fase di attenzione informando Regione, Prefettura e Provincia.
Il Sindaco (o il Responsabile di Protezione Civile), ricevuta dalla Protezione Civile Regionale l’informazione dell’avvenuta attivazione della fase di attenzione tramite allerta meteo diffusa via fax: in orario di lavoro, avvisa i Responsabili degli Uffici Tecnici e della Polizia Municipale, per mezzo della trasmissione diretta del messaggio fax proveniente dalla Provincia, allo scopo di segnalare l’eventuale possibilità di un loro coinvolgimento; fuori orario di lavoro, il messaggio viene ricevuto dal Servizio di reperibilità che provvederà a farlo pervenire al Responsabile del Servizio Protezione Civile il quale, informato in merito al preannuncio di condizioni meteorologiche avverse, è in grado di assumere le iniziative che il caso richiede.
FASE DI PREALLARME
La fase di preallarme scatta in presenza di nevicate o gelate deboli o moderate. Può venire attivata dalla PC sulla base della stima dei livelli di criticità e della valutazione dei dati relativi alle precipitazioni, alle previsioni meteorologiche fornite dall’ARPA SIM C.F. nonché da eventuali informazioni su elementi di pericolo in atto provenienti dal territorio e forniti dai Comuni e dalle strutture preposte alle attività di presidio territoriale ed alla vigilanza.
In caso di fenomeni meteorologici localizzati, il Sindaco può disporre l’attivazione della fase di preallarme, informando Regione, Prefettura e Provincia.
Il Sindaco (o il Responsabile di Protezione Civile), ricevuta dalla Protezione Civile Regionale l’informazione dell’avvenuta attivazione della fase di preallarme - oppure - attivata direttamente la fase di preallarme:
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se necessario attiva il COC ( Centro Operativo Comunale), in forma ridotta, e partecipa all’attività del COM – Centro Operativo Misto se convocato;
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avvisa i responsabili delle altre funzioni di supporto del COC e ne verifica la reperibilità;
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attiva, a ragion veduta, la procedura relativa al controllo della situazione dei corsi d’acqua, allertando anche le strutture operative e il volontariato coinvolto nell’attività di soccorso;
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dispone, se necessario, i primi interventi tecnici sul territorio;
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informa la PC e l’Unità di Crisi su eventuali criticità o problematiche insorte sul territorio, tramite comunicazione;
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partecipa alla riunione dell’Unità di Crisi, qualora convocata.
FASE DI ALLARME
La fase di allarme scatta in presenza di nevicate forti e abbondanti e/o gelate eccezionali che possono fortemente compromettere la circolazione stradale.
Può venire attivata dalla PC sulla base della stima dei livelli di criticità e della valutazione dei dati relativi alle precipitazioni, alle previsioni meteorologiche fornite dall’ARPA nonché da eventuali informazioni sul territorio provenienti dalle strutture preposte alla vigilanza, cioè alle attività di presidio territoriale, relative ad elementi di pericolo in atto.
In caso di fenomeni meteorologici localizzati, il Sindaco può disporre l’attivazione della fase di allarme anche sulla base dei risultati del controllo avviato in fase di preallarme, dando immediata comunicazione a Regione, Prefettura e Provincia. Il Sindaco (o il Responsabile di Protezione Civile), ricevuta dall’Amministrazione provinciale l’informazione dell’avvenuta attivazione della fase di allarme - oppure - attivata direttamente la fase di allarme:
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dispone, attraverso il COC (Centro Operativo Comunale) convocato al completo, l’invio delle squadre a presidio delle vie di deflusso, di volontari nelle aree di attesa, di uomini e mezzi presso le aree di ricovero individuate o i centri di accoglienza per la popolazione, le suddette aree sono individuate sul Piano di Emergenza Comunale.
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dispone l’allontanamento della popolazione dalle aree a rischio secondo le modalità previste dal presente piano coordina tutte le operazioni di soccorso tramite le funzioni di supporto secondo quanto previsto dallo schema seguente nel presente piano, anche utilizzando il volontariato di protezionecivile; assume tutte le iniziative atte alla salvaguardia della pubblica incolumità; fin dalle prime manifestazioni dell’evento, assicura il flusso continuo delle informazioni verso PC/CCS/Unità di Crisi, tramite comunicazione ai previsti collettori di informazione; partecipa all’attività del COM se convocato e, sulla base di quanto emerso in sede di Unità di Crisi:
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se l’evento è di tipo A o B procede alla gestione dell’emergenza secondo quanto contenuto nel presente piano e concorre alle decisioni ed azioni congiuntamente Strutture Tecniche e agli Enti preposti; b) se l’evento risulta di tipo C confluisce, e concorre alle decisioni ed azioni assicurando la propria reperibilità predispone uomini e mezzi per la successiva comunicazione alla popolazione del cessato allarme.
Le funzioni ed i compiti assegnati ai settori comunali facenti parte del C.O.C. (Centro Operativo Comunale) sono puntualmente elencati nella parte Organizzazione.
Nella veste di Ufficiale di Governo, il Sindaco adotta le ordinanze urgenti, competenze che la Legge gli attribuisce, per:
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l’evacuazione di fabbricati o aree soggette a pericolo per l’incolumità delle persone, beni e
per l’esodo della popolazione lungo direttrici prestabilite verso aree sicure di raccolta;
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lo sgombero degli automezzi in sosta in aree ritenute utili alle strutture di protezione civile;
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la deviazione del traffico che non ha finalità di soccorso.
PIANO NEVE
La Protezione Civile della Regione Lazio emana bollettini di allerta meteo che pervengono al Comune (Sindaco, Polizia Municipale, U.T.) ed al Gruppo Volontari di Protezione Civile Comunale, nel momento che i suddetti bollettini prevedono precipitazioni nevose scatta il piano di emergenza neve, si riunisce il COC (Centro Operativo Comunale), formato come da Piano Comunale di Emergenza;
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Sindaco
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Responsabile Ufficio Tecnico
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Responsabile Polizia Municipale
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Responsabile Gruppo di Protezione Civile
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Responsabile Ufficio Anagrafe
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Forze dell’Ordine
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Corpo Forestale dello Stato
La popolazione sarà avvertita tramite il sito ufficiale del Comune e con l’esposizione di bandierine rosse recanti la scritta “Emergenza Neve”, oltre agli ingressi del paese, nei seguenti punti:
Via Roma, Via A. Caro, Via Lizzera, Viale D’Italia
Con l’esposizione delle bandierine rosse dovranno essere adottate le seguenti disposizioni emanate dal Sindaco nella ordinanza n 15 del 03/02/2015
Divieto di sosta in Via Roma, Via A.Caro, Via Lizzera.
Nell’ottica di svolgere un servizio funzionale, tutti i proprietari, conduttori e/o amministratori di edifici privati prospicienti aree soggette a pubblico passaggio, durante e/o dopo la caduta della neve, sono invitati a:
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di sgomberare i marciapiedi e le banchine stradali lungo tutto il confine dei fabbricati di proprietà, in prossimità di accessi ai servizi commerciali e passi carrai, tenendo sgombero uno spazio pari a un metro e mezzo in corrispondenza del loro fabbricato;
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di raccogliere la neve sul bordo del marciapiede o comunque in modo che non invada la
carreggiata e non ostruisca gli scarichi e i pozzetti stradali;
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di rimuovere il ghiaccio dai luoghi di passaggio pedonale o di cospargerlo con opportuno
materiale antisdrucciolo (sale, segatura, sabbia ecc…);
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durante lo sgelo, di tenere sgomberate le bocchette di scarico davanti alle case per il
deflusso delle acque;
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di non gettare acqua o altri liquidi che causino formazione di ghiaccio sui marciapiedi e
passaggi pedonali o comunque sulla sede stradale; i proprietari di edifici debbono assicurarsi della resistenza dei tetti e non gettare la neve raccolta dai tetti medesimi, dai balconi e dalle terrazze sulla pubblica via, senza il permesso dell'Amministrazione Comunale, anche per evitare danni a persone e cose, .
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i balconi, le terrazze ed i davanzali debbono essere sgomberati prima o durante la pulizia
della strada sottostante ed in modo da non arrecare molestia ai passanti.
PRIORITA' DEGLI INTERVENTI
L’intento del piano neve è di assicurare la viabilità secondo le seguenti priorità:
1 - Viabilità verso Ospedali, Pronto Soccorsi e Presidi Sanitari;
2 - Viabilità di accesso delle strutture pubbliche principali (scuole, strutture sanitarie, municipio, farmacie…); 3 - Strade principali e ingresso al paese;
4 - Viabilità dei mezzi di trasporto pubblici e del trasporto scolastico;
5 - Pulizia delle strade secondarie e residenziali;
6 - Pulizia delle aree di parcheggio.